Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39993 del 14 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:39993PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati della stessa specie, ai fini dell'applicazione della disciplina di cui all'art. 81, comma 2, c.p., presuppone la prova di un'anticipata ed unitaria ideazione di tali violazioni, desumibile da indici esterni significativi, quali l'omogeneità delle condotte, l'identità del bene giuridico offeso, la vicinanza temporale e la sistematicità delle azioni. Tali elementi, pur avendo carattere sintomatico e non direttamente dimostrativo, devono essere oggetto di una motivazione adeguata e congrua da parte del giudice di merito, senza vizi logici o travisamento dei fatti, al fine di escludere o ammettere la sussistenza del vincolo di continuazione. L'accertamento della continuazione è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità se sorretto da una motivazione logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CU. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2602/2008 CORTE APPELLO di CATANIA, depositata il 03/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIOVANNI D'ANGELO che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza …

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