La revoca delle misure di accoglienza per richiedenti asilo non può essere disposta in caso di gravi violazioni delle regole dei centri di accoglienza o di comportamenti gravemente violenti, in quanto tale sanzione avrebbe l'effetto di privare il richiedente della possibilità di soddisfare le sue esigenze più elementari, in contrasto con i principi stabiliti dalla Corte di giustizia dell'Unione europea. Pertanto, la normativa nazionale che prevede tale ipotesi di revoca deve essere disapplicata dal giudice amministrativo, il quale è tenuto ad annullare il provvedimento di revoca adottato sulla base di tale disposizione, in quanto in contrasto con il diritto dell'Unione europea. Il giudice deve valutare la situazione del richiedente, con particolare riferimento alle condizioni personali e familiari, al fine di garantire il rispetto della sua dignità e dei suoi diritti fondamentali, anche quando egli abbia tenuto gravi comportamenti all'interno delle strutture di accoglienza. La revoca delle misure di accoglienza può essere disposta solo in presenza di specifiche ipotesi tassativamente previste dalla legge, come l'abbandono ingiustificato del centro o l'accertamento della disponibilità di mezzi economici sufficienti, e comunque nel rispetto del principio di proporzionalità e della tutela dei diritti fondamentali del richiedente asilo.