Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30388 del 5 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30388PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso le ordinanze in materia di misure cautelari reali del terzo interessato alla restituzione del bene deve essere proposto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione, non essendo sufficiente la sola sottoscrizione personale dell'interessato, anche se autenticata da difensore iscritto nel predetto albo. Tale requisito di forma, a fronte della conversione di un appello cautelare in ricorso per cassazione, non risulta sussistente nel caso di specie, determinando l'inammissibilità del ricorso, senza che ciò precluda la reiterabilità dell'istanza. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali, non rilevandosi tuttavia profili di colpa tali da giustificare anche la condanna al pagamento di una somma alla cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. CERVADORO Mirella - rel. Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 82/2017 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 16/08/2017;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CERVADORO MIRELLA;
lette/sentite le conclusioni del PG.
Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del dr. VIOLA ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio con trasmissione degli atti al Tribunale di Venezia.
RITENUTO IN FATTO
Con decreto del Pubblico Ministero …

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