Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'approvazione di un piano attuativo residenziale in variante al PGT, afferma che: 1. Il ricorso è ammissibile in quanto il disturbo visivo arrecato dalle nuove costruzioni agli spazi pertinenziali dell'immobile del ricorrente integra il presupposto materiale che determina l'interesse all'impugnazione, pur non essendo necessario che le nuove edificazioni siano direttamente visibili dall'abitazione principale. 2. La riduzione della profondità della striscia di terreno da cedere gratuitamente al Comune per la realizzazione di un percorso di accesso al futuro parco ricreativo, da 10 a 5 metri, è giustificata in quanto la previsione del parco è stata successivamente eliminata e la fascia di 5 metri risulta sufficiente per l'accesso pedonale e ciclabile, con la monetizzazione della parte non ceduta. 3. La valutazione dell'impatto paesistico del progetto, che ha qualificato come molto bassa la sensibilità paesistica del sito di intervento, non contrasta con la classificazione di "versanti delle zone collinari e pedemontane" attribuita all'area dal PTCP, in quanto è possibile che all'interno di una zona unitariamente classificata vi siano situazioni differenziate, e l'edificazione è stata comunque localizzata in modo da non incidere sul corridoio ecologico del torrente Oriolo. 4. Il progetto edilizio, pur non contenendo vincoli costruttivi di dettaglio, è stato adeguatamente esaminato nella sua incidenza paesistica e nelle opere di urbanizzazione, in particolare per quanto riguarda il torrente Oriolo, la cui sponda è stata restituita all'originaria condizione di naturalità. Pertanto, il Tribunale respinge il ricorso, ritenendo che le scelte pianificatorie e progettuali siano state adeguatamente motivate e conformi alla normativa urbanistica ed ambientale.