Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 395 del 2012

ECLI:IT:TARSA:2012:395SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di condono edilizio successiva all'impugnazione di un provvedimento sanzionatorio, come un'ordinanza di demolizione, determina il venir meno dell'interesse del ricorrente alla definizione del giudizio, rendendo il ricorso improcedibile. Ciò in quanto il riesame dell'abusività dell'opera, provocato dalla domanda di sanatoria, comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, esplicito od implicito, di accoglimento o di rigetto, che vale a superare il provvedimento sanzionatorio oggetto dell'impugnativa. L'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse permane anche qualora il ricorrente presenti successivamente una domanda di riesame della precedente istanza di condono, già definitivamente respinta, in quanto tale nuova richiesta non comporta alcun obbligo per l'amministrazione di riesaminare la questione, essendo ormai la stessa definitivamente chiusa. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che la presentazione di una domanda di condono edilizio, successiva all'impugnazione di un provvedimento sanzionatorio, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, anche qualora il ricorrente presenti una successiva domanda di riesame della precedente istanza di condono già definitivamente respinta, in quanto tale nuova richiesta non comporta alcun obbligo per l'amministrazione di riesaminare la questione.

Sentenza completa

N. 01772/1994
REG.RIC.

N. 00395/2012 REG.PROV.COLL.

N. 01772/1994 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1772 del 1994, proposto da:
Ripoli Antonio, rappresentato e difeso dall’Avv. Danilo Marzano, con domicilio eletto, in Salerno, alla via Manzo, 11;

contro

Comune di San Mauro Cilento, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, non costituiti in giudizio;

per l’annullamento

a) dell’ordinanza di demolizione n. 7 del 13.04.1994, relativa ad un manufatto, sito in località Mezzatorre, di cui il ricorrente è proprietario;

b) del verbale di constatazione dei VV. UU. del 9.02.1994, n. 364;

c)…

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