Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14032 del 3 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14032PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare per l'applicazione della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità dell'imputazione, dalle modalità della condotta delittuosa, sintomatiche di una pericolosa attitudine criminosa, nonché dalla personalità dell'indagato, desumibile anche da precedenti condanne, a prescindere dalla natura episodica o dalla lieve entità del fatto contestato, dal riconoscimento di colpa da parte dell'indagato o dalla definizione del procedimento con rito abbreviato. Il giudice è tenuto a motivare in modo congruo e specifico, sotto il profilo soggettivo e oggettivo, gli elementi posti a fondamento delle esigenze cautelari, senza che il sindacato di legittimità possa sostituire la valutazione del giudice di merito, salvo l'ipotesi di vizi di motivazione o di violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo Sebastian - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RI. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 26/11/2007 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA; sentite le conclusioni del P.G. Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore Avv. CORNACCHIA Nicola.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

RI. An. , tramite difensore, ha proposto ricorso p…

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