Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17991 del 30 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17991PEN

Massima

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Il terzo creditore ipotecario che rivendichi diritti reali di garanzia su un bene confiscato deve provare non solo l'anteriorità del proprio titolo di acquisto rispetto al sequestro, ma anche l'assenza di qualsivoglia collegamento del diritto vantato con le attività illecite del proposto, dimostrando l'incolpevole affidamento ingenerato da una situazione di oggettiva apparenza che renda scusabile l'ignoranza o il difetto di diligenza. Il terzo è tuttavia privato della facoltà di procedere direttamente in executivis, potendo far valere le sue ragioni, in prospettiva risarcitoria, solo innanzi al giudice civile. La valutazione della buona fede del terzo creditore deve essere riferita al momento di assunzione dell'obbligazione e non può essere fondata su elementi sopravvenuti. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della buona fede, gode di un ampio potere discrezionale, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di manifeste illogicità o incongruenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 03.03.2008 da:

Avv. ((omissis)), difensore di C. Fi. S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore;

avverso l'ordinanza del 22 gennaio 2008 del Tribunale di Roma;

Letto il ricorso e la sentenza impugnata;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis))o BRUNO;

Lette le conclusioni del P.G. in sede, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;

Letta la memoria…

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