Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 422 del 2023

ECLI:IT:TARCT:2023:422SENT

Massima

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Il Piano Paesaggistico costituisce uno strumento fondamentale di esercizio della funzione di indirizzo politico-amministrativo, atteso il particolare rilievo degli interessi in esso considerati, la sua natura generale e la funzione caratterizzante che lo stesso è destinato ad assumere per quanto attiene all'indirizzo politico-amministrativo seguito dall'Amministrazione regionale in materia paesaggistica. Esso contiene prescrizioni normative che incidono con efficacia "erga omnes" sulle possibilità di utilizzo del territorio e condizionano il successivo esercizio dell'intera attività amministrativa in ambito regionale. Pertanto, la competenza all'adozione del Piano Paesaggistico spetta all'Assessore, in quanto organo responsabile della funzione politico-amministrativa, e non al dirigente. Il Piano Paesaggistico in senso stretto non determina alcun impatto sull'ambiente, non abilita alla realizzazione di progetti sul territorio e non cagiona alcuna "alterazione dell'ambiente", essendo finalizzato esclusivamente alla tutela e valorizzazione "dell'ambiente nel suo aspetto visivo" e dei valori culturali espressi dal territorio. Pertanto, non è necessaria la previa valutazione ambientale strategica. La partecipazione dei Comuni nella fase di adozione del Piano Paesaggistico è di natura istruttoria e si giustifica sia in ragione dei possibili apporti conoscitivi che tali Enti possono recare ai fini di una più compiuta ricognizione dei valori paesaggistici e di più adeguate forme di loro tutela e valorizzazione, sia ai fini del necessario coordinamento della pianificazione paesaggistica con la pianificazione urbanistica. Tuttavia, i Comuni non partecipano alla fase di adozione del Piano nella forma del concerto in senso tecnico, in quanto la funzione pianificatoria in materia paesaggistica spetta allo Stato e alle Regioni. Le misure di salvaguardia di cui all'art. 143, nono comma, del d.lgs. n. 42/2004 sono efficaci a far data dall'adozione del Piano e non occorre alcuna norma attuativa della previsione generale contenuta nel codice dei beni culturali, prevalendo tale disposizione successiva di livello primario sulle previsioni di cui al regio decreto n. 1357/1940. L'approvazione del Piano Paesaggistico promana dalla medesima Amministrazione che provvede alla sua adozione e deve radicalmente escludersi che essa debba consistere in un mero controllo di legittimità dell'atto adottato, essendo ben possibile apportare in sede di approvazione le opportune modifiche che non stravolgano completamente il generale assetto dello strumento adottato.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/02/2023

N. 00422/2023 REG.PROV.COLL.

N. 01094/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1094 del 2012, integrato da motivi aggiunti, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato Nicolò D'Alessandro, con domicilio eletto presso il suo studio in Catania, Piazza Lanza 18/A;

contro

Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana - Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catania, domiciliataria in Catania, Via Ognina 149;
Comune di Augusta, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

degli atti puntualm…

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