Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 35030 del 9 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:35030PEN

Massima

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Il comportamento del soggetto che, pur non essendo penalmente responsabile, abbia tenuto condotte imprudenti e superficiali, accettando il rischio di apparire coinvolto in un'organizzazione criminale, può essere considerato colpa grave ai fini della esclusione del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, in quanto tale comportamento si pone come fattore condizionante, anche nel concorso dell'altrui errore, alla produzione dell'evento "detenzione". Il giudice della riparazione, infatti, deve valutare non se determinate condotte costituiscano o meno reato, ma se esse si posero come fattore condizionante alla produzione dell'evento "detenzione", operando una valutazione autonoma e con criteri propri rispetto al giudizio penale. Pertanto, la colpa grave, che esclude il diritto alla riparazione, sussiste quando il comportamento del soggetto, connotato da profili di macroscopica, evidente negligenza, imprudenza o trascuratezza, abbia dato una non voluta ma prevedibile ragione di intervento dell'autorità giudiziaria con l'adozione del provvedimento cautelare, ovvero omessa revoca della privazione della libertà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. MARZANO Francesco - rel. Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ST. Gi. , n. in (OMESSO);

avverso l'ordinanza della Corte di Appello di Roma in data 10.4.2008.

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Lette le richieste del P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

Osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO

1. Il 10 aprile 2…

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