Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27310 del 21 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27310PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale può fondarsi sulla precedente condanna per partecipazione ad associazione mafiosa, purché sia accertato il concreto ruolo svolto all'interno del sodalizio criminale e la persistenza e attualità della pericolosità qualificata, anche alla luce di eventuali comportamenti successivi tenuti dal proposto. L'omessa indicazione di tali elementi idonei a comprovare la pericolosità sociale e la sua attualità rende la motivazione meramente apparente e, pertanto, illegittima. Inoltre, prima dell'entrata in vigore del D.L. n. 82/2008, il direttore della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) era già legittimato a richiedere l'applicazione di misure di prevenzione di tipo patrimoniale, in virtù dei poteri delegati dal Ministro dell'Interno. Infine, nel procedimento di prevenzione, il ricorso per cassazione è ammesso solo per violazione di legge, non essendo consentita una diversa valutazione del materiale probatorio acquisito, come nel caso di contestazioni relative alla sussistenza del rapporto coniugale o all'origine lecita dei beni confiscati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI G. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI P.d.M. Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS);

avverso il decreto n. 40/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 12/01/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CAUCCI;

lette le conclusioni del PG Dott. GAETA Piero che ha chiesto di dichiarare inammissibile o comunque infondato il ricorso, con adozione dei provvedimenti di cui all'articolo 616 c.p.p..

RITENUTO IN FATTO

Con decreto in data 12 gennaio 2012, la Corte di appello di Napoli, 8 sezi…

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