Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 1388 del 2017

ECLI:IT:TARLE:2017:1388SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di concessione in sanatoria ex art. 36 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 comporta la perdita di efficacia degli atti repressivi dell'abuso edilizio precedentemente adottati, salva la necessità di una loro rinnovata adozione nell'eventualità di un successivo rigetto dell'istanza di sanatoria. Ciò in quanto, in tali casi, l'interesse a ricorrere viene traslato sul futuro provvedimento che, eventualmente, abbia a respingere la domanda ex art. 36 D.P.R. n° 380/2001 presentata dopo l'adozione del primo provvedimento repressivo dell'abuso. Pertanto, il ricorso avverso l'atto sanzionatorio diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, posto che tale atto è divenuto inefficace a seguito della presentazione dell'istanza di sanatoria. L'Amministrazione, in caso di rigetto dell'istanza, è tenuta a procedere al completo riesame della fattispecie e ad adottare, se del caso, nuovi e conclusivi provvedimenti sanzionatori.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/08/2017

N. 01388/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01626/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1626 del 2010, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Lecce, via Trinchese, 61/D;

contro

Comune di Matino, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Lecce, via Trinchese, 61/D;

per l'annullamento

-dell'ordinanza di demolizione del Responsabile del Settore Urbanistica del Comune di Matino n. 25/2010 Reg. Gen. del 29/06/2010 (n. 7/2010 Reg. Sett.), recapitata al ricorrente in d…

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