Consiglio di Stato sentenza n. 1846 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:1846SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha statuito che: 1. L'occupazione abusiva di un'area demaniale marittima, senza il necessario titolo concessorio, non può essere legittimata né dall'autorizzazione unica SUAP rilasciata per la realizzazione di un punto ristoro e di tettoie, né dall'autorizzazione della Capitaneria di Porto, in quanto quest'ultima riguardava solo una porzione limitata dell'area. L'istruttoria tecnica ha accertato in modo obiettivo che la pedana realizzata insisteva sulla particella 50 del foglio 55, appartenente al demanio marittimo, senza che la parte appellante abbia fornito prova di una valida concessione. Pertanto, l'ordine di demolizione della porzione di pedana ricadente sull'area demaniale è legittimo. 2. Le opere di tamponatura e modifica delle tettoie, realizzate senza la necessaria autorizzazione paesaggistica prevista dall'art. 146 del d.lgs. n. 42/2004 e dal DPR n. 31/2017, sono da considerarsi abusive, in quanto hanno determinato la creazione di nuovi volumi e la modifica della sagoma del fabbricato, non rientrando nell'ambito degli interventi esenti. Pertanto, l'ordine di demolizione di tali opere è legittimo. 3. L'inerzia dell'amministrazione comunale nel non aver tempestivamente accertato e sanzionato gli abusi edilizi e paesaggistici non può legittimare la situazione di fatto, in quanto la mera inerzia non è idonea a far divenire legittimo ciò che è sin dall'origine illegittimo. Inoltre, la parte appellante non poteva nutrire un legittimo affidamento sulla legittimità delle opere, in quanto era a conoscenza della natura demaniale dell'area e della necessità di ottenere una concessione. In conclusione, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello, confermando la legittimità dei provvedimenti comunali di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/02/2024

N. 01846/2024REG.PROV.COLL.

N. 03773/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3773 del 2022, proposto da ((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Bisagno, 14;

contro

Comune di Piombino, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Seconda) n. 219/2022

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'…

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