Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14188 del 31 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:14188PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la destinazione all'uso personale o meno di una sostanza stupefacente detenuta in quantità superiore ai limiti tabellari, non può basarsi esclusivamente sul dato quantitativo, ma deve considerare anche le modalità di presentazione della sostanza, le circostanze dell'azione e le condizioni di vita del soggetto, senza presunzioni di destinazione a uso illecito e senza inversione dell'onere della prova, incombendo all'accusa fornire la prova della finalità di spaccio. La mera sussistenza di uno solo dei parametri indicati dal legislatore, come il superamento dei limiti quantitativi, non è sufficiente a ritenere penalmente rilevante la condotta di detenzione, essendo necessaria una valutazione complessiva di tutti gli elementi a disposizione al fine di escludere l'uso esclusivamente personale. Il giudice, pertanto, deve effettuare un'attenta disamina di tutti i fattori rilevanti, senza basarsi su presunzioni o automatismi, al fine di accertare la destinazione d'uso della sostanza detenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sp. An. n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza ex articolo 309 c.p., del tribunale di Messina,

emessa in data 13.10.2008;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita la relazione del cons. Dr. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del

sostituto procuratore generale BUA Francesco, che ha concluso per il

rigetto del…

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