Consiglio di Stato sentenza n. 1219 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:1219SENT

Massima

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La concessione di beni appartenenti al patrimonio indisponibile degli enti locali, diversi dai beni demaniali, non rientra nell'ambito di applicazione della disciplina di cui all'art. 1, comma 18, del d.l. n. 194 del 2009, convertito in legge n. 25 del 2010, che prevede la proroga automatica delle concessioni di beni demaniali marittimi, lacuali e fluviali in scadenza entro il 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2020. Tale normativa nazionale, in ogni caso, si pone in contrasto con i principi di diritto comunitario in materia di libertà di stabilimento e tutela della concorrenza, come affermato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, e deve pertanto essere disapplicata dal giudice nazionale. L'Amministrazione concedente, nel procedere all'affidamento in concessione di beni appartenenti al proprio patrimonio indisponibile, ha piena discrezionalità nella determinazione dei requisiti di ammissione alla gara e dei criteri di valutazione delle offerte, sindacabili in sede giurisdizionale solo in caso di manifesta illogicità, irragionevolezza o sproporzione. Inoltre, la risoluzione del rapporto concessorio non lede il legittimo affidamento del concessionario uscente, qualora l'Amministrazione abbia consentito un congruo e ragionevole lasso di tempo per la definizione dei reciproci rapporti, in conformità ai principi di tutela del legittimo affidamento e di buona amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/02/2018

N. 01219/2018REG.PROV.COLL.

N. 03303/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 3303 del 2017, proposto da:
((omissis)) s.n.c. di ((omissis)) e ((omissis)), in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, piazza della Marina, n. 1;

contro

Comune di Como, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Confalonieri, n. 5;

nei confronti di

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