Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51333 del 1 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:51333PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sui provvedimenti cautelari, non può riesaminare gli elementi fattuali e probatori posti a fondamento della decisione, né valutare nuovamente le caratteristiche soggettive dell'indagato e le esigenze cautelari, essendo tali apprezzamenti riservati in via esclusiva al giudice competente per l'applicazione della misura cautelare e al tribunale del riesame. Il sindacato di legittimità è, pertanto, circoscritto alla verifica della congruità e logicità della motivazione del provvedimento impugnato, senza possibilità di una nuova valutazione degli elementi di fatto e di diritto posti a suo fondamento. Ciò in quanto l'ordinamento non attribuisce alla Corte di Cassazione alcun potere di revisione degli elementi materiali e fattuali delle vicende indagate, né alcun potere di riconsiderazione delle caratteristiche soggettive dell'indagato e delle esigenze cautelari, trattandosi di apprezzamenti rientranti nella competenza esclusiva e insindacabile del giudice che ha disposto la misura cautelare e del tribunale del riesame. Il controllo di legittimità è, pertanto, limitato all'esame dell'atto impugnato al fine di verificare la presenza di due requisiti: l'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e l'assenza di evidenti illogicità, ossia la congruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamil - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. DE SANTIS A. Maria - Consigliere

Dott. SGADARI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/07/2016 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, il Tribunale di Roma confermava l'ordinan…

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