Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19782 del 8 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19782PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria funzione, si rende protagonista di una condotta corruttiva finalizzata all'acquisizione di informazioni riservate e al conseguimento di vantaggi personali e per soggetti a lui vicini, integra un grave fatto di corruzione che giustifica l'applicazione di una misura cautelare anche dopo la conclusione delle indagini preliminari e la notifica dell'avviso di conclusione delle stesse. Ciò in ragione del perdurante pericolo di inquinamento probatorio, atteso il rischio concreto ed attuale che il pubblico ufficiale infedele possa esercitare pressioni o intimidazioni sulle fonti di prova orali, nonché del persistente pericolo di reiterazione del reato, considerata la propensione a delinquere dimostrata attraverso le ripetute violazioni dei doveri professionali e la mancata presa di distanza dagli intrecci illeciti intrattenuti. La sospensione dalle funzioni e il collocamento a disposizione non sono elementi sufficienti a far venir meno le esigenze cautelari, atteso che l'indagato ha dimostrato di saper sfruttare la propria figura professionale per commettere reati anche al di fuori dei poteri connessi alle specifiche cariche ricoperte, ponendosi al servizio di illecite finalità. In tale contesto, la misura cautelare degli arresti domiciliari risulta l'unica idonea a contenere il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato di corruzione, non potendo essere sostituita da misure meno afflittive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirell - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/09/2018 del Tribunale del riesame di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa AGLIASTRO Mirella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per l'annullamento del ricorso con rinvio.
RITENUTO IN FATTO

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