Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30307 del 15 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30307PEN

Massima

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Il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, di cui all'art. 10-bis del D.Lgs. n. 286/1998, non può essere considerato di particolare tenuità ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. n. 274/2000 quando la condotta dell'imputato si caratterizza per la sua natura permanente, espressiva di una volontà pervicace di violare le disposizioni legislative, e per l'importanza dell'interesse statuale tutelato dalla norma incriminatrice, frutto di una scelta politica che non può essere messa in discussione dall'interprete. In tali casi, il giudice di pace è tenuto a condannare l'imputato, non potendo applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, in quanto la condotta realizza pienamente gli elementi costitutivi del reato e contrasta con l'interesse pubblico alla regolare permanenza degli stranieri nel territorio nazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BONITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 82/2010 GIUDICE DI PACE di TORINO, del 22/12/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

La Corte:

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con sentenza pronunciata il …

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