Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34697 del 13 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:34697PEN

Massima

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Il reato di diffamazione commesso mediante l'invio di una comunicazione da una casella di posta elettronica certificata (PEC) richiede, ai fini della sussistenza dell'elemento oggettivo del reato, la prova che il messaggio sia stato effettivamente conosciuto da una pluralità di soggetti, diversi dal destinatario diretto, e che tale conoscibilità fosse ragionevolmente prevedibile per l'agente. La mera potenzialità di accesso al messaggio da parte di terzi non è sufficiente, essendo necessario accertare in concreto se e come il contenuto denigratorio sia stato effettivamente diffuso oltre il destinatario, nonché se tale diffusione fosse prevedibile per il mittente. Analogamente, per l'integrazione dell'aggravante di cui all'art. 595, comma 3, c.p., occorre verificare se l'invio del messaggio tramite PEC aziendale fosse idoneo a renderlo conoscibile a una pluralità indeterminata di soggetti e se tale idoneità fosse nota o prevedibile per l'imputato. In assenza di tali elementi, la condotta non può ritenersi sussumibile nel delitto di diffamazione aggravata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CAVALLONE Luciano - Relatore

Dott. MUSCARELLA Anna Maria Gloria - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Co.Nu. nato a N il (Omissis)
avverso la sentenza del 16/11/2023 della Corte d'Appello di NAPOLI
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LUCIANO CAVALLONE;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, MARIA FRANCESCA LOY, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il provvedimento impugnato ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Napoli a carico di Co.Nu. per il reato di diffamazione ai danni di Bu.Bi., per aver i…

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