Il delitto di lesioni personali non è assorbito nella fattispecie di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p., in quanto la configurabilità del reato complesso richiede che sia la legge a prevedere un reato come elemento costitutivo o circostanza aggravante di un altro, non essendo sufficiente che le particolari modalità di realizzazione in concreto del fatto tipico determinino un'occasionale convergenza di più norme e, quindi, un concorso di reati. Pertanto, in caso di condotte che integrino sia il reato di lesioni personali che quello di maltrattamenti in famiglia, sussiste un concorso formale di reati, ai sensi dell'art. 81 c.p., che impone l'applicazione della pena prevista per ciascuno dei reati commessi. La possibilità di ricorrere per cassazione deducendo l'erronea qualificazione giuridica del fatto, ai sensi dell'art. 448 comma 2-bis c.p.p., è tuttavia limitata ai soli casi di errore manifesto, configurabile quando tale qualificazione risulti, con indiscussa immediatezza e senza margini di opinabilità, palesemente eccentrica rispetto al contenuto del capo di imputazione, sicché è inammissibile l'impugnazione che denunci, in modo aspecifico e non autosufficiente, una violazione di legge non immediatamente evincibile dal tenore dei capi di imputazione e dalla motivazione della sentenza.