Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10424 del 12 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:10424PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che accede abusivamente a un sistema informatico o telematico di interesse pubblico, senza averne titolo o autorizzazione, commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico aggravato ai sensi dell'art. 615-ter, comma 3, c.p., anche qualora non vi sia prova diretta di un effettivo utilizzo o comunicazione a terzi dei dati acquisiti, essendo sufficiente l'accesso non autorizzato per la configurazione del reato. Tuttavia, qualora l'accesso risulti giustificato da ragioni d'ufficio, come nel caso di una comunicazione precedente dell'amministrazione che abbia dato origine a una pratica di cui l'imputato si stava occupando, può ritenersi sussistente un ragionevole dubbio sulla sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, con conseguente assoluzione. L'onere della prova della colpevolezza grava sulla pubblica accusa, senza che possa ritenersi invertito a carico dell'imputato, il quale può utilmente invocare elementi di fatto idonei a introdurre un ragionevole dubbio sulla sua responsabilità. Inoltre, la circostanza aggravante di cui all'art. 615-ter, comma 3, c.p. deve essere espressamente contestata e motivata dal giudice, non potendosi ritenere implicitamente esclusa per il solo fatto che la pena base sia stata determinata con riferimento a un reato più grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Relatore

Dott. SGUBBI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ba.Sa. nato a T il (Omissis)
avverso la sentenza del 26/04/2023 della CORTE APPELLO di BRESCIA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EGLE PILLA;
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale della Corte di cassazione ALDO CENICCOLA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
Lette le conclusioni scritte del difensore di fiducia e procuratore speciale, avv. CA. MU., per la costituita parte civile, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso, depositando altresì note spese.
Lett…

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