Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6567 del 17 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:6567PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La mancanza di interesse attuale e concreto del ricorrente a coltivare l'impugnazione, sopravvenuta nel corso del giudizio di legittimità a causa della revoca o inefficacia della misura cautelare custodiale, comporta l'inammissibilità del ricorso, a meno che il ricorrente non manifesti espressamente e in modo univoco la volontà di utilizzare l'eventuale pronuncia favorevole ai fini della riparazione per ingiusta detenzione. In assenza di tale specifica deduzione, l'interesse del ricorrente è meramente ipotetico e futuro, non essendo sufficiente il probabile successo dell'azione di riparazione. Pertanto, l'interesse ad impugnare deve avere carattere di attualità e concretezza, essendo necessario che il ricorrente dimostri l'intenzione di servirsi della pronuncia richiesta per la proposizione dell'azione di riparazione ex art. 314 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 9 giugno 2011 emessa dal Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. - Con provvedimento del 17 giugno 2010 …

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