Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1588 del 2009

ECLI:IT:TARNA:2009:1588SENT

Massima

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Il Prefetto, nell'ambito delle proprie attribuzioni in materia di documentazione antimafia, può emettere un'informativa interdittiva sulla base di un quadro indiziario sufficientemente preciso e concordante, anche in assenza di una condanna definitiva o di misure cautelari, qualora gli elementi di fatto acquisiti, nel loro insieme, siano tali da fondare un giudizio di possibilità che l'attività d'impresa possa, anche in maniera indiretta, agevolare le attività criminali o esserne in qualche modo condizionata per la presenza, nei centri decisionali, di soggetti legati ad organizzazioni mafiose. Tali valutazioni discrezionali, non ancorate a presupposti tipizzati, possono essere desumibili anche da parametri non predeterminati normativamente, purché si eviti il travalicamento in uno "stato di polizia" e si salvaguardino i principi di legalità e di certezza del diritto, richiedendosi l'individuazione di idonei e specifici elementi di fatto, obiettivamente sintomatici e rivelatori di concrete connessioni o collegamenti con la criminalità organizzata. L'informativa prefettizia, pertanto, può legittimamente fondarsi su elementi indiziari quali l'utilizzo di un'utenza telefonica intestata all'imprenditore ma effettivamente utilizzata da soggetti legati ad ambienti malavitosi, la coincidenza di indirizzi tra la sede dell'impresa e il luogo di cattura di esponenti di spicco della criminalità organizzata, nonché la contiguità di familiari dell'imprenditore con personaggi gravitanti in tali ambienti, ove tali circostanze, nel loro complesso, siano ritenute idonee a palesare la possibile permeabilità dell'impresa da parte degli interessi della criminalità organizzata. L'informativa prefettizia, inoltre, non è contraddetta dalla precedente rilascio di una certificazione antimafia da parte della Camera di Commercio, atteso che le due fattispecie sono preordinate ad assolvere a funzioni diverse, consistenti rispettivamente nell'accertamento della sussistenza o meno delle situazioni ostative di cui all'art. 10 della Legge n. 575/1965 e nell'acquisizione di notizie inerenti ai tentativi di infiltrazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania
(Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
ex art. 21 e 26 della Legge 1034/71 e successive modifiche e integrazioni,
Sul ricorso numero di registro generale 5814 del 2008, proposto da:
Co. Na., titolare dell'omonima impresa edile stradale, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Gi. Di. e Ra. ((omissis))., con i quali è elettivamente domiciliato in Na. alla ((omissis)). n. (...) presso lo studio dell'Avv. Vi. Al.;
contro
- MINISTERO DELL'INTERNO e PREFETTURA DI Ca., rappresentati e difesi dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Na., presso la quale sono domiciliati per legge in Na. alla ((omissis)). n. (...);
- PROVINCIA DI Ca., rappresentata e difesa dall'Avv. An. Af., ed elettivamente domiciliata presso la Segreteria di questo Tribunale;
nei confronti di
B. COSTRUZIONI S.a.s. di Bi. Gh., non costituita;

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