Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38134 del 25 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:38134PEN

Massima

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Il reato di peculato si configura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, avvalendosi della disponibilità di denaro o cose mobili per ragioni del suo ufficio, se ne appropria per fini privati e personali, in violazione dei doveri di fedeltà e imparzialità che incombono sull'agente pubblico. L'elemento oggettivo del reato si realizza con l'appropriazione della res, a prescindere dalla sua restituzione o dalla mancanza di danno patrimoniale per l'ente pubblico, in quanto il peculato lede anche l'interesse al buon andamento e all'imparzialità della pubblica amministrazione. L'elemento soggettivo è il dolo, che si configura con la coscienza e volontà dell'appropriazione indebita. Il peculato d'uso, invece, è configurabile solo per le cose di specie, non per il denaro, in quanto quest'ultimo, essendo fungibile, non può essere restituito nella stessa identità fisica dopo l'uso. Pertanto, l'utilizzo di beni o denaro pubblici per fini privati da parte del pubblico ufficiale, anche se episodico e di modesta entità, integra il reato di peculato, a prescindere dalla restituzione del bene o dalla mancanza di danno patrimoniale per l'ente, in quanto lede l'interesse al buon andamento e all'imparzialità della pubblica amministrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedetto - Consigliere

Dott. SILVESTRI Piet - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Torino il 28/01/2020;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Pietro Silvestri;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Torino ha confermato la sentenza con cui (OMISSIS) e' stato condannato per il reato di peculato.
A (OMISSIS), vice presidente della Croce Rossa di Pirino (all'epoca d…

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