Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11759 del 24 agosto 1990
ECLI:IT:CASS:1990:11759PEN
Massima
Massima ufficiale
In materia di commercio di sostanze alimentari contenenti residui di prodotti usati in agricoltura tossici per l`uomo, l`art. 5 lett. h) legge 30 aprile 1962 n. 283, nel prevedere un divieto generale per il venditore, ha inteso esigere comportamenti che non consistano in una rilevazione immediata, ma comportino oneri piu` impegnativi, in funzione della tutela del bene primario, che e` la salute del consumatore. ne consegue che il venditore puo` addurre la buona fede soltanto se provi di avere, per suo conto, posto in essere ogni attivita` necessaria a garantire che il prodotto commerciato sia conforme alle prescrizioni normative. Compete al giudice di merito stabilire se, avuto riguardo alla naturale conservazione del prodotto e alla sua normale commerciabilita`, sia possibile al venditore - e sia pertanto nei suoi confronti esigibile - un accertamento idoneo a garantire l`inesistenza di sostanze nocive alla salute dei consumatori. da vedere: [p76\00143] [p76\07344]
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