Consiglio di Stato sentenza n. 6179 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:6179SENT

Massima

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Il decorso del tempo non determina l'insorgenza di un legittimo affidamento in capo al privato né l'obbligo per l'amministrazione di motivare in modo particolare l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, atteso che il carattere reale di tale provvedimento prescinde dalla responsabilità del proprietario o dell'occupante l'immobile. L'amministrazione è tenuta a ordinare la demolizione delle opere abusive senza dover previamente verificarne la sanabilità, essendo onere del privato, che ha omesso di chiedere il necessario titolo edilizio, proporre l'istanza di sanatoria e impugnarne l'eventuale diniego, anche tacito. Il silenzio serbato dall'amministrazione sulla definizione dell'istanza di sanatoria non può determinare una preclusione perpetua al potere di repressione degli abusi, spettando all'istante l'onere di attivarsi per sollecitare l'esercizio del potere di accertamento di conformità o di impugnare il silenzio o il diniego. La valutazione della sanabilità degli abusi deve essere effettuata alla luce della disciplina urbanistica vigente al momento della (ri)proposizione dell'istanza di sanatoria, non essendo configurabile alcun potere amministrativo discrezionale in ordine alla medesima. L'ordine di demolizione di costruzioni abusive, avente carattere reale, non necessita di una particolare motivazione circa l'interesse pubblico sotteso, essendo esso del tutto vincolato, e prescinde dalla responsabilità del proprietario o dell'occupante l'immobile, applicandosi anche a carico di chi non abbia commesso la violazione ma si trovi al momento dell'irrogazione in un rapporto con la res tale da assicurare la restaurazione dell'ordine giuridico violato.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/07/2024

N. 06179/2024REG.PROV.COLL.

N. 06365/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6365 del 2022, proposto dalla signora -OMISSIS- rappresentata e difesa dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Bari, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via Nizza, n.53;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Puglia, sezione terza, -OMISSIS- resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegat…

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