Il mancato rinnovo di un contratto di concessione di servizi pubblici alla sua naturale scadenza non impedisce all'amministrazione concedente di indire una nuova procedura di gara per l'affidamento del medesimo servizio, in quanto il precedente rapporto contrattuale si è esaurito per decorso del termine. Il titolare del precedente contratto di concessione, che non abbia partecipato alla nuova procedura di gara, non è legittimato a contestarne gli atti, in quanto non può vantare alcun interesse giuridicamente rilevante all'aggiudicazione, essendo venuto meno il suo titolo contrattuale. L'amministrazione, nel rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità, può procedere all'affidamento di una concessione di servizi pubblici anche senza la pubblicazione del bando di gara sulla Gazzetta Ufficiale, essendo sufficiente la pubblicazione all'albo pretorio e sul proprio sito istituzionale. Il principio di tutela dell'affidamento del concessionario uscente non può prevalere sull'esigenza di garantire la concorrenza e l'imparzialità nell'affidamento di servizi pubblici, qualora il precedente rapporto concessorio sia cessato per decorso del termine. L'amministrazione, in tal caso, non è vincolata a prorogare il precedente affidamento, ma può legittimamente indire una nuova procedura di gara, nel rispetto dei principi di trasparenza e pubblicità.