Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13140 del 30 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13140PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, è tenuto a motivare in modo concreto e specifico il contributo causale del soggetto indagato nella commissione del reato contestato, senza basarsi su meri elementi indiziari generici o congetturali, ma individuando con precisione il ruolo e l'apporto del medesimo nella realizzazione della condotta illecita. Pertanto, l'ordinanza cautelare che fondi l'applicazione della misura sulla base di un ragionamento sillogistico carente e di una valutazione del quadro indiziario non del tutto giustificata, risulta viziata da insufficiente motivazione e deve essere annullata con rinvio al giudice per un nuovo esame, volto a verificare in concreto il nesso di causalità tra la condotta dell'indagato e il reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sa. Vi. ;

avverso l'ordinanza del Tribunale della Liberta' di Torino del 7 dicembre 2010;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis))ia Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

R…

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