Il possesso di un reddito minimo idoneo al sostentamento dello straniero e del suo nucleo familiare costituisce un requisito soggettivo non eludibile ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno, in quanto attinente alla sostenibilità dell'ingresso dello straniero nella comunità nazionale, al suo inserimento nel contesto lavorativo e alla capacità di contribuire con il proprio impegno allo sviluppo economico e sociale del Paese. Pertanto, la mancanza di tale requisito reddituale essenziale per la permanenza in Italia non può essere superata dalla sola considerazione dell'inserimento sociale dello straniero, la quale può al più giustificare soltanto minimi scostamenti dal livello di reddito minimo necessario, ma non l'accoglimento dell'istanza di rinnovo in assenza di un reddito adeguato. L'Amministrazione, nel valutare la domanda di rinnovo, non è tenuta a indicare specifici periodi di riferimento per il giudizio di insufficienza dei redditi, essendo tale valutazione estesa all'intero periodo di permanenza dello straniero in Italia. Inoltre, l'Amministrazione adempie all'obbligo di contraddittorio infraprocedimentale mediante la comunicazione dell'atto all'interessato, a prescindere dalla sua effettiva conoscenza, in applicazione del meccanismo di cui all'art. 1335 c.c.