Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48270 del 17 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48270PEN

Massima

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La condanna per il reato di calunnia è legittima quando la prova della colpevolezza dell'imputato è offerta dalla testimonianza precisa e coerente della persona offesa, riscontrata dalla documentazione acquisita, nonostante le doglianze generiche dell'imputato in ordine al giudizio di responsabilità e la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, che invece gli sono state accordate. Il ricorso per cassazione proposto dall'imputato è dichiarato inammissibile per tardività, in quanto presentato oltre il termine di trenta giorni dalla scadenza del termine legale di deposito della sentenza, decorrente dalla notifica all'imputato contumace dell'avviso con l'estratto di sentenza. Inoltre, il ricorso è inammissibile anche perché le doglianze in esso articolate sono estremamente generiche e manifestamente infondate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CI. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9658/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI, depositata il 03/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. non e' co…

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