Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4734 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:4734SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la domanda di esecuzione del giudicato formatosi su un decreto di equa riparazione ai sensi della legge Pinto, afferma che sussistono tutti i presupposti per l'accoglimento del ricorso. In particolare, il decreto è passato in giudicato non essendo stata proposta impugnazione, è stato notificato in forma esecutiva all'Amministrazione debitrice, è decorso il termine dilatorio di sei mesi previsto dalla legge e il termine per il pagamento spontaneo. Di conseguenza, il Tribunale ordina all'Amministrazione di provvedere al pagamento delle somme indicate nel titolo azionato entro sessanta giorni, nominando un commissario ad acta in caso di persistente inottemperanza. La soccombenza dell'Amministrazione comporta la condanna al pagamento delle spese di giudizio. La massima che si può trarre è la seguente: Quando sussistono tutti i presupposti per l'esecuzione di un giudicato formatosi su un decreto di equa riparazione ai sensi della legge Pinto, il giudice amministrativo è tenuto ad ordinare all'Amministrazione debitrice il pagamento delle somme dovute entro un congruo termine, nominando un commissario ad acta in caso di persistente inottemperanza, e a condannare l'Amministrazione al pagamento delle spese di giudizio. Il giudicato formatosi sul decreto di equa riparazione, una volta notificato in forma esecutiva all'Amministrazione, è vincolante e deve essere prontamente eseguito, senza possibilità per l'Amministrazione di opporre ulteriori eccezioni o contestazioni, salvo il rispetto del termine dilatorio previsto dalla legge.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/03/2024

N. 04734/2024 REG.PROV.COLL.

N. 14205/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 14205 del 2023, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia, come da procura in atti;

contro

Ministero della Giustizia, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'ESECUZIONE DEL GIUDICATO formatosi sul Decreto n. 50053/18 della Corte di Appello di Roma sez. Equa Riparazione pronunciato all'udienza del 22.02.18 reso pubblico mediante deposito in cancelleria i…

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