Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31877 del 12 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:31877PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua posizione, induce indebitamente un privato a dare o promettere denaro o altra utilità, commette il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Tale condotta è punita anche quando il pubblico ufficiale, in violazione dei doveri inerenti alle sue funzioni o ai suoi poteri, si appropria indebitamente di denaro o altra cosa mobile altrui, realizzando il reato di peculato. Inoltre, il pubblico ufficiale che, per compiere un atto contrario ai doveri del suo ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità, commette il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio. Tali reati sono configurabili anche quando il pubblico ufficiale agisce in concorso con altri soggetti e si realizzano attraverso condotte reiterate nel tempo, configurando un reato continuato. La responsabilità penale del pubblico ufficiale è accertata sulla base di una valutazione complessiva degli elementi probatori, senza che sia necessaria la prova diretta dell'elemento soggettivo del dolo, essendo sufficiente la dimostrazione della consapevolezza e volontarietà della condotta illecita. I giudizi di merito, che hanno accertato la responsabilità penale del pubblico ufficiale sulla base di una motivazione adeguata e logica, non possono essere sindacati in sede di legittimità attraverso una diversa valutazione degli elementi probatori, essendo preclusa una rilettura orientata dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 541/19 Corte di Appello di Venezia del 07/02/2019;
esaminati gli atti e letti il ricorso ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita la relazione del Consigliere Dr. Orlando Villoni;
sentito il pubblico ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr.ssa Lori Perla, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Venezia ha largamente confermato quell…

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