Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nell'appalto di opere pubbliche, qualora la pubblica amministrazione committente abbia riconosciuto il credito residuo dell'appaltatore per lavori regolarmente eseguiti, anche in assenza di una formale contabilizzazione da parte del direttore dei lavori, si applica la disciplina degli articoli 35 e 36 del capitolato generale delle opere pubbliche, che attribuiscono all'appaltatore il diritto alla corresponsione degli interessi di mora per il ritardo nel pagamento, trattandosi di un inadempimento dell'obbligo di pagamento da parte della pubblica amministrazione. Inoltre, il giudice di merito è tenuto a valutare compiutamente tutte le risultanze della consulenza tecnica d'ufficio, senza omettere l'esame di alcuna parte rilevante del documento, pena il vizio di motivazione; parimenti, egli deve tenere conto delle eventuali osservazioni del consulente di parte che evidenzino errori di calcolo o valutazione contenuti nella relazione peritale, al fine di assicurare la correttezza della quantificazione del credito spettante all'appaltatore.