Il giudice penale è tenuto a disporre la confisca obbligatoria del veicolo utilizzato dal condannato per il reato di guida in stato di ebbrezza, indipendentemente dalla titolarità del mezzo, in quanto la confisca ha natura di sanzione amministrativa accessoria, la cui applicazione non è impedita dall'eventuale incidentalità o temporanea inutilizzabilità del veicolo. Qualora il veicolo appartenga a terzi estranei al reato, il giudice deve raddoppiare la durata della sospensione della patente di guida, che non può essere inferiore a due anni. La confisca del veicolo, pur avendo acquisito natura di sanzione amministrativa per espressa previsione legislativa, continua ad essere obbligatoriamente disposta dal giudice penale con la sentenza di condanna per il reato di guida in stato di ebbrezza, in quanto la sua finalità sanzionatoria permane anche a fronte di eventuali modifiche normative che ne abbiano mutato la qualificazione giuridica. Il giudice non può pertanto ometterne l'applicazione, dovendo invece pronunciarsi sulla confisca del veicolo, con le conseguenti implicazioni sulla durata della sospensione della patente di guida, a seconda che il mezzo appartenga all'imputato o a terzi.