Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 57536 del 22 dicembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:57536PEN

Massima

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La sussistenza della circostanza aggravante di cui all'art. 7 della legge n. 203 del 1991, che prevede l'aggravamento della pena per i reati commessi al fine di agevolare l'attività di un'associazione mafiosa, richiede una rigorosa verifica in sede di formazione della prova sotto il duplice profilo della dimostrazione che il reato è stato commesso al fine specifico di favorire l'attività dell'associazione mafiosa e della consapevolezza dell'ausilio prestato al sodalizio. Tale aggravante non può essere ritenuta sulla base di una mera contestualità ambientale, ma deve essere supportata da elementi probatori che dimostrino inequivocabilmente la finalità agevolatrice perseguita dall'autore del reato e la sua consapevolezza di prestare un contributo al sodalizio mafioso. Inoltre, in caso di contestazione relativa a reato associativo, la motivazione del provvedimento cautelare non può essere cumulativamente riferita ad una pluralità di soggetti, ma deve essere specificamente riferita a ogni singola persona, essendo il contributo dei singoli partecipanti al sodalizio, di norma, diversificato ed essendo comunque differenti la pericolosità e la capacità criminale dei medesimi. La sussistenza delle esigenze cautelari deve quindi essere autonomamente valutata con riferimento alla singola posizione dell'indagato, tenendo conto delle sue specifiche caratteristiche personali e della sua condotta, senza poter fare affidamento su una motivazione generica ed astratta estesa a tutti i partecipi dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta degli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A. - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabriz - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/06/2017 del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. D'Arcangelo Fabrizio;
udito il Pubblico Ministero, in persona Sostituto Procuratore generale Dott. Canevelli Paolo, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente alla circostanza aggravante di cui al Decreto Legge 13 maggio 1991, n. 159, articolo 7 (conv. in L.…

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