Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi connessi relativi alla contestazione della conformità edilizia di alcuni manufatti, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il silenzio serbato dalla Pubblica Amministrazione sulla domanda di permesso in sanatoria ai sensi dell'art. 36 del T.U. Edilizia, decorso il termine di legge, equivale a provvedimento esplicito di diniego, con la conseguenza che l'originaria ingiunzione demolitoria riprende vigore. 2. Sussiste l'obbligo per la Pubblica Amministrazione di adottare i provvedimenti sanzionatori previsti dall'art. 31 del T.U. Edilizia, tra cui l'acquisizione gratuita dell'opera abusiva al patrimonio comunale, in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione, trattandosi di provvedimenti vincolati privi di margini di discrezionalità. 3. L'azione di adempimento pubblicistica, accompagnata dall'azione sull'inerzia, è ammissibile quando il privato chiede l'adozione di provvedimenti vincolati nell'interesse pubblico, rientranti nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, al fine di tutelare la propria situazione soggettiva correlata all'inottemperanza dell'ordine di demolizione. 4. Il giudice amministrativo non può pronunciarsi su poteri amministrativi non ancora esercitati, dovendo limitarsi ad ordinare l'adozione del provvedimento vincolato richiesto.