Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa, nell'esaminare i ricorsi proposti dalla società Dolmen Costruzioni S.r.l. e dalla società Albergo Astoria S.r.l. avverso l'ordinanza del Comune di Primiero San Martino di Castrozza di rimessione in pristino dello stato dei luoghi, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'ordine di demolizione di opere abusive conseguente all'annullamento di una concessione edilizia non necessita di una "motivazione rafforzata" che contempli il bilanciamento tra l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata e il legittimo affidamento del privato, essendo sufficiente il mero richiamo all'avvenuto annullamento del titolo edilizio, consolidatosi per effetto del giudicato. 2. La mancata notifica dell'ordine di demolizione al proprietario dell'immobile oggetto degli abusi, pur non determinando di per sé l'illegittimità del provvedimento, preclude soltanto l'adozione, nei confronti dell'ignaro proprietario, del provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale in caso di mancata spontanea ottemperanza all'ordine di demolizione. 3. Nell'ipotesi di opere abusive realizzate in parte su beni demaniali, l'ordine di demolizione non può essere rivolto al privato per la parte in cui la demolizione deve essere eseguita dal soggetto pubblico proprietario. 4. La disposizione di cui all'art. 129, comma 11, della legge provinciale n. 1/2008, che prevede la possibilità di applicare una sanzione pecuniaria in luogo della demolizione in caso di annullamento del titolo edilizio, non impone all'Amministrazione l'obbligo di avviare d'ufficio il relativo procedimento, essendo necessaria a tal fine la presentazione di un'apposita istanza da parte dell'interessato.