Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa all'impugnazione del provvedimento di rideterminazione del canone di occupazione di un alloggio demaniale, afferma il seguente principio di diritto: La determinazione del canone di occupazione sine titulo di alloggi demaniali rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, in quanto attiene all'esercizio di un potere autoritativo da parte della pubblica amministrazione, volto all'individuazione dei parametri applicabili per la quantificazione del canone, e non si risolve in una mera controversia di contenuto patrimoniale rimessa alla cognizione del giudice ordinario. Il decreto ministeriale che, in attuazione di una specifica previsione normativa, ha individuato i criteri per la rideterminazione dei canoni degli alloggi demaniali occupati senza titolo, ha natura provvedimentale e, pertanto, la sua legittimità può essere contestata in sede di giudizio di legittimità innanzi al giudice amministrativo. Nell'esercizio del potere di rideterminazione dei canoni, l'amministrazione non è vincolata all'applicazione esclusiva dei prezzi di mercato, potendo invece adottare criteri oggettivi e predeterminati, come quelli previsti nel decreto ministeriale impugnato, che prevedono il riferimento alla media aritmetica dei canoni unitari di locazione forniti dall'Agenzia del Territorio, opportunamente modulati in ragione delle caratteristiche dell'alloggio, del reddito dell'occupante e della durata dell'occupazione sine titulo. Tali criteri, se adeguatamente motivati, non integrano uno sviamento di potere, né risultano irragionevoli o sproporzionati.