Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10476 del 14 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:10476PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di beni mobili può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono sufficienti elementi per ritenere che tali beni possano costituire corpo del reato o provento di attività illecita, a prescindda una puntuale dimostrazione della provenienza delittuosa degli stessi. In tali ipotesi, il giudice non è tenuto a una motivazione particolarmente analitica sull'esigenza cautelare, essendo sufficiente l'indicazione che i beni sequestrati possano risultare indispensabili per le indagini al fine di accertarne compiutamente la provenienza. Il ricorso per cassazione avverso i provvedimenti cautelari reali è ammesso solo per violazione di legge, non rientrando in tale nozione l'illogicità o l'incompletezza della motivazione, salvo che non si versi in ipotesi di mancanza fisica della motivazione o di motivazione meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) s.r.l., in persona del suo legale rappresentante pro tempore, (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 19.12.2014 del Tribunale del riesame di Vicenza;
Sentita la relazione svolta in camera di consiglio dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Sostituto Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa CARDIA Delia, che ha concluso per il rigetto …

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