Il contratto di concessione di servizi pubblici comporta il trasferimento del rischio operativo in capo al concessionario, il quale assume il rischio di domanda, ossia la possibilità di non recuperare gli investimenti effettuati e i costi sostenuti in ragione dei diversi volumi di domanda del servizio. Pertanto, in presenza di eventi imprevedibili e non imputabili al concessionario, come l'emergenza pandemica da COVID-19, che incidono sull'equilibrio economico-finanziario del rapporto concessorio, la normativa prevede la possibilità di avviare un procedimento di revisione delle condizioni contrattuali, al fine di rideterminare le condizioni di equilibrio, senza tuttavia riconoscere al concessionario un diritto soggettivo all'ottenimento della revisione. In caso di mancato accordo tra le parti, è prevista la possibilità di recesso dal contratto. L'onere di dimostrare l'effettiva alterazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziario, nonché la dimensione di tale alterazione, grava sul concessionario, il quale deve fornire idonea documentazione e dati contabili a supporto della propria richiesta di revisione. In assenza di tali elementi, l'amministrazione concedente non è tenuta ad accogliere le istanze di revisione avanzate dal concessionario.