Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20016 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20016PEN

Massima

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Il concorso nel reato di falso documentale si configura quando più soggetti, ciascuno con un proprio contributo specifico e determinante, partecipano consapevolmente alla realizzazione della condotta fraudolenta, essendo portatori di un interesse comune alla falsificazione. La recidiva, intesa quale elemento sintomatico di un'accentuata pericolosità sociale del prevenuto e non mero dato descrittivo dell'esistenza di precedenti penali, legittima l'aumento di pena, purché adeguatamente motivato dal giudice sulla base di una valutazione complessiva della personalità del reo e della gravità delle condotte reiterate. Il termine di prescrizione "breve" decorre dal decreto che dispone il giudizio e non dalla data indicata erroneamente in sentenza, computandosi l'aumento di pena per la recidiva ai fini della determinazione della durata del termine prescrizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. Scarl INI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. PILLA Egle - rel. Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/03/2022 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PILLA EGLE;
Letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione GIORDANO LUIGI che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso. Lette le conclusioni scritte del difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), per il ricorrente, pervenute in data 14 febbraio 2023, il quale …

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