Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare il ricorso avverso i DPCM che hanno disposto l'obbligatorietà dell'uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie all'interno delle scuole, anche in posizione statica al banco, ha affermato che, pur essendo tali misure adottate in un contesto caratterizzato dall'estrema incertezza della situazione generatasi dalla pandemia e a seguito di valutazioni scientifiche circa l'insussistenza di rischi per la salute fisica dei fanciulli che non presentano vizi di manifesta erroneità o abnormità, la domanda di annullamento dei relativi DPCM deve essere dichiarata improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, avendo tali atti cessato di produrre i loro effetti. Inoltre, la domanda risarcitoria è stata respinta in quanto i ricorrenti non hanno fornito la prova degli asseriti danni patiti né della loro ipotetica correlazione con l'utilizzo da parte dei minori dei dispositivi di protezione individuale, tenuto conto che le misure in questione sono state adottate dall'amministrazione nell'ambito di valutazioni scientifiche volte a tutelare la salute pubblica in un contesto di estrema incertezza pandemica.