Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7969 del 22 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:7969PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, a seguito di minaccia, la vittima è costretta a versare una somma di denaro, anche di modesta entità, al fine di evitare ulteriori aggressioni alla propria incolumità personale. La valutazione degli elementi fattuali e probatori che integrano tale fattispecie criminosa rientra nella competenza del giudice di merito, la cui motivazione logica e priva di aporie non è sindacabile in sede di legittimità, salvo l'evidenziazione di incongruità, carenze o contraddittorietà motivazionali. Il riconoscimento di circostanze attenuanti, come il fatto di lieve entità o le attenuanti generiche, è rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, il quale può legittimamente negarle sulla base di una valutazione complessiva della personalità dell'imputato e della gravità del fatto, senza che ciò comporti vizi di legittimità della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Relatore

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Su.Gi. nato il (Omissis)
avverso la sentenza del 21/02/2023 della CORTE APPELLO di BRESCIA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere IGNAZIO PARDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ETTORE PEDICINI che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilità.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Brescia, con sentenza in data 21 febbraio 2023, confermava la pronuncia del G.U.P. del Tribunale di Bergamo dell'11-2-2021 che aveva condannato Su.Gi. alle pene di …

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