Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25488 del 3 luglio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:25488PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nel valutare la sussistenza degli indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, è tenuto a esaminare in modo specifico e approfondito i rilievi e gli argomenti a discarico prospettati dalla difesa, anche se ciò comporta una sintetica e concisa valutazione, al fine di evitare il vizio di motivazione. Inoltre, il provvedimento cautelare non può contenere statuizioni logicamente inconciliabili, come l'affermazione della partecipazione dell'indagato alla realizzazione del comune programma delinquenziale in qualità di ricettatore di autovetture, quando l'ordinanza è stata annullata proprio in relazione al reato di ricettazione. Il giudice di rinvio dovrà quindi procedere a una nuova valutazione del compendio indiziario, tenendo conto delle deduzioni difensive e correggendo la motivazione da tale contraddittorietà.

Sentenza completa

Con ordinanza del G.I.P. del tribunale di Bari in data 25.10.2001 veniva applicata a B. M. -indagato per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso (capo A della rubrica), spaccio di stupefacenti (capo C/52) e ricettazione di autovetture (capo L/152)- la misura della custodia cautelare in carcere.
Il tribunale di Bari, in sede di riesame, con provvedimento del 30.11.2001, annullava l'ordinanza cautelare limitatamente al reato di cui al capo L/152 (ricettazione) confermando nel resto il provvedimento impugnato.
Il collegio premetteva che in San Severo erasi formata un'associazione a delinquere di stampo mafioso capeggiata da P. S. ed un diverso sodalizio, sottordinato al primo, dedito al traffico di stupefacenti e diretto da D. D.
Con riguardo alla sussistenza del quadro indiziario a carico dell'indagato il tribunale osservava che, essendo l'ordinanza del primo giudice sorretta da ampia ed esauriente motivazione, era possibile un mero rinvi…

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