Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23908 del 31 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:23908PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando dei poteri inerenti alla propria funzione, induce la persona offesa a rimettere una querela presentata contro un soggetto a lui vicino, realizza il delitto di abuso d'ufficio ex art. 319-quater c.p., in quanto tale condotta, pur non integrando gli estremi della costrizione, costituisce un'induzione abusiva finalizzata a procurare un ingiusto vantaggio al soggetto favorito. Tale condotta, inoltre, si inserisce in un contesto di asservimento della funzione pubblica agli interessi privati del corruttore, configurando un rapporto di messa a libro paga del pubblico ufficiale, rilevante ai fini del reato di corruzione ex art. 319 c.p., a prescindere dall'individuazione di specifici atti contrari ai doveri d'ufficio. La minaccia di arrecare un danno a terzi, qualora diretta a condizionare la libertà di impresa di un concorrente, integra altresì il delitto di illecita concorrenza con minaccia o violenza ex art. 513-bis c.p., in concorso con il reato di tentata estorsione ex artt. 56 e 629 c.p., quando la condotta sia finalizzata all'ottenimento di un ingiusto profitto in danno dell'impresa concorrente. L'aggravante del metodo mafioso ex art. 416-bis.1 c.p. ricorre quando la minaccia sia accompagnata dall'evocazione della contiguità a un sodalizio criminale di tipo mafioso, al fine di creare nella vittima una condizione di assoggettamento derivante dal prospettato pericolo di trovarsi a fronteggiare le istanze prevaricatrici di tale organizzazione. La valutazione di attendibilità della persona offesa, anche se costituita parte civile, deve essere effettuata in modo rigoroso, tenendo conto del complesso della sua deposizione e del contesto in cui si inserisce, senza che la mera presenza di profili di apparente contraddittorietà possa inficiare tale giudizio, ove la narrazione risulti complessivamente coerente e credibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massi - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAV.P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 14/06/2022 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Massimo Ricciarelli;
udita la requisitoria del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Giuseppe Riccardi, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.