Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9567 del 10 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:9567PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione degli elementi indiziari e del pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere effettuata dal giudice in modo logico e completo, tenendo conto della natura e delle modalità del reato contestato, del ruolo rivestito dall'indagato nel contesto criminale, dei suoi precedenti penali e delle concrete condizioni di vita in assenza di cautele, senza che sia necessario il riscontro di ulteriori elementi probatori rispetto alle dichiarazioni rese dagli indagati intercettati. Il giudizio prognostico sulla probabile ricaduta nel delitto può fondarsi anche su elementi diversi dalla sola permanenza delle condizioni soggettive dell'indagato, purché sia adeguatamente motivato sulla base di un quadro indiziario complessivo che evidenzi l'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione, senza che sia richiesta la previsione di una specifica occasione per delinquere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - rel. Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/02/2019 del Tribunale di Bari in funzione di giudice dell'appello ai sensi dell'articolo 310 c.p.p.;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Mirella Agliastro;
udite le richieste del Procuratore Generale presso questa Corte Marco Dall'Olio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Bari - in funzione di giudice ex …

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