Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condizione di deficienza psichica della vittima, accertata sulla base di un complesso di elementi probatori testimoniali e documentali, integra il requisito della "incapacità" previsto dal delitto di circonvenzione di incapace, anche in assenza di una certificazione medica formale attestante tale stato, laddove risulti provata la consapevolezza dell'agente circa la vulnerabilità della persona offesa. Tale consapevolezza può desumersi, oltre che da elementi diretti, anche da comportamenti concludenti dell'imputato, come il rifiuto di giustificare il possesso di beni della vittima o l'accompagnamento della stessa in occasione di atti dispositivi del patrimonio. Pertanto, la valutazione complessiva degli elementi probatori, anche di natura indiziaria, può integrare l'elemento soggettivo del reato di furto, senza che sia necessaria la prova di una specifica rappresentazione della natura altrui dei beni sottratti. Inoltre, l'omesso esame di singoli profili della motivazione non determina l'annullamento della sentenza, ove il ragionamento complessivo risulti comunque logico e coerente.