Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10917 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:10917SENT

Massima

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Il silenzio serbato dalla pubblica amministrazione su un'istanza presentata dal privato, in assenza di una espressa previsione normativa che lo autorizzi, integra un comportamento illegittimo, configurando un'ipotesi di silenzio-inadempimento, che legittima il ricorrente a chiedere l'annullamento del silenzio e la declaratoria della fondatezza della pretesa azionata. L'amministrazione è tenuta a pronunciarsi espressamente sulle istanze presentate dai privati, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, sanciti dall'art. 97 Cost., nonché del dovere di provvedere tempestivamente, ai sensi dell'art. 2 della legge n. 241/1990. Il silenzio serbato dalla P.A. in assenza di una specifica previsione normativa che lo autorizzi, lede il diritto del privato ad ottenere una risposta espressa, compromettendo il suo diritto di difesa e di accesso alla tutela giurisdizionale. Pertanto, il privato può legittimamente adire il giudice amministrativo per ottenere l'annullamento del silenzio e la declaratoria della fondatezza della propria pretesa, con conseguente condanna dell'amministrazione al risarcimento del danno eventualmente subito. La mancata pronuncia espressa da parte della P.A. integra, inoltre, una violazione del principio di trasparenza e di buona fede, che devono improntare l'azione amministrativa, compromettendo il rapporto di leale collaborazione tra cittadino e autorità pubblica. In tali ipotesi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, qualora l'amministrazione, nelle more del giudizio, abbia provveduto ad adottare un atto espresso in merito all'istanza del privato, e a condannare l'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio.

Sentenza completa

Pubblicato il 29/05/2024

N. 10917/2024 REG.PROV.COLL.

N. 03175/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3175 del 2024, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero della Salute, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Ministero della Salute - Direzione Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del Ssn, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

- per l'annullamento a)- del silenzio serbato dal Ministero della Salut…

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