Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29878 del 23 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:29878PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di stampo mafioso non comporta automaticamente l'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 della legge n. 203 del 1991 per i reati commessi dal medesimo soggetto, essendo necessario accertare in concreto il nesso tra il reato e le finalità mafiose. L'appartenenza a un clan mafioso non è sufficiente a connotare qualsiasi delitto commesso dall'associato con l'aggravante di cui all'art. 7, dovendosi invece verificare che il reato sia stato commesso avvalendosi del metodo mafioso o al fine di agevolare l'attività dell'associazione. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente l'applicazione di tale aggravante, non potendo desumerla automaticamente dalla mera partecipazione all'associazione criminale, ma dovendo accertare in concreto il nesso tra il reato e le finalità mafiose. Ciò in quanto l'aggravante in questione, in quanto derogatoria del principio di personalità della responsabilità penale, deve essere applicata con rigore e in presenza di elementi probatori specifici e univoci. Il mero coinvolgimento in un'associazione mafiosa non è sufficiente a integrare l'aggravante, essendo necessario che il reato sia stato commesso avvalendosi del metodo mafioso o al fine di agevolare l'attività dell'associazione. Il giudice deve quindi motivare adeguatamente l'applicazione di tale aggravante, non potendo desumerla automaticamente dalla mera partecipazione all'associazione criminale, ma dovendo accertare in concreto il nesso tra il reato e le finalità mafiose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Consigliere

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro;

nei confronti di:

Po. Do. Sa. , n. (OMESSO);

e dallo stesso Po. :

avverso l'ordinanza emessa il giorno 12.10.2006 dal Tribunale di Catanzaro;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e i ricorsi;

Udita la relazione del Consigliere Dott. Arturo Cortese;

Udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore …

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