Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33457 del 28 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:33457PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la concessione di misure alternative alla detenzione, deve considerare non solo la situazione familiare e personale del condannato, ma anche la sua pericolosità sociale desumibile dai precedenti penali e dalle informative di polizia, effettuando una complessiva valutazione prognostica circa il pericolo di recidiva. Pur dovendo dare rilievo all'esigenza di provvedere alle necessità della prole minore, in assenza di altri familiari in grado di accudirla, tale elemento non è di per sé sufficiente ad escludere la pericolosità sociale del condannato e a giustificare l'applicazione di misure alternative, qualora il quadro complessivo della personalità e della condotta del soggetto indichi un elevato rischio di commissione di ulteriori reati. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi di fatto, che non può essere sindacata in sede di legittimità se non per vizi logici o carenze motivazionali, non essendo consentito alla Corte di Cassazione una nuova e diversa valutazione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CULOT Dario - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 04/04/2005 TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

lette le conclusioni del P.G. Dott. D'ANGELO Giovanni, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Il tribunale di sorveglianza di Napoli, con ordinanza del 4 aprile 2005, rigettava l'istanza di affidamento in prova al servizio sociale e di semili…

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