Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 2269 del 16 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:2269CIV

Massima

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Il giudizio di legittimità della Corte di Cassazione può essere oggetto di revocazione ex art. 395 n. 4 c.p.c. solo per errori di fatto, intesi come vizi di percezione del contenuto degli atti processuali, e non per errori valutativi o di interpretazione delle risultanze probatorie, che configurano invece vizi di giudizio non suscettibili di tale rimedio straordinario. L'errore di fatto deve essere decisivo, cioè tale da aver determinato l'adozione della decisione impugnata, e deve emergere ictu oculi dal confronto tra la realtà effettiva documentata negli atti e la rappresentazione fattane dal giudice di legittimità, senza necessità di ulteriori valutazioni o apprezzamenti. Il giudice di legittimità, pertanto, non incorre in errore di fatto revocatorio quando la sua decisione si fonda su una interpretazione e valutazione del materiale probatorio diversa da quella sostenuta dalla parte, in quanto tale attività rientra nell'ambito del sindacato di legittimità e non in quello del mero riscontro percettivo del contenuto degli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - rel. Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS) giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) SCPA, mandataria e rappresentante di (OMISSIS) SPA, in pe…

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